mercoledì 15 dicembre 2010

Una contraddizione

Da quando ho aperto questo blog dedicato ai miei sogni è successo un fatto contraddittorio:
NON RICORDO PIU' I MIEI SOGNI.
Per essere esatti non li ricordo più con la nitidezza e l'abbondanza di particolari che mi divertivano tanto. Davvero strano.
Mi restano impressioni, il ricordo di scenari che ricorrono nei miei sogni: le metropolitane, i centri commerciali, i sotterranei della città...
L'altra notte ho sognato di essere condannato a morte: mi preparavo per l'esecuzione con iniezione letale e nel sogno appariva anche mia madre. Ma non ricordo altro.
A ben guardare quando si sogna di essere condannati a morte, ciò non rappresenta altro che la conferma dell'unica certezza esistenziale che abbiamo. Non siamo tutti condannati a morte?

2 commenti:

  1. posso essere irriverente anche qui?
    http://www.youtube.com/watch?v=99wgLsOgh9c

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  2. E'una possibilità, c'è chi pensa che la morte sia una condanna (forse addirittura immeritata)e c'è chi pensa che sia semplicemente l'ultima tappa di un percorso più o meno lungo, piuttosto che l'epilogo del romanzo di un'esistenza o ancora l'inevitabile e addirittura ovvio risultato dell'involuzione che caratterizza tutti gli esseri viventi.
    Bige.

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